Trieste – Attore poliedrico e star del web, Lorenzo Balducci sarà protagonista con il suo nuovo spettacolo “E.G.O. L’arte della Felicità”, mercoledì 6 marzo alle 20.30, al Teatro Orazio Bobbio, in cui tratta, come sempre, temi “scomodi” che riesce a rendere esilaranti.
Chi non si è posto l’amletico dubbio di cosa ci aspetti al termine della nostra esistenza? Balducci passa in rassegna le più tragicomiche strategie con le quali rifuggiamo la nostra dipartita, come l’ossessione per la chirurgia plastica o l’uso spasmodico di app per incontri per esorcizzare solitudine e vecchiaia. Ma la paura della morte è anche un business colossale. Ne sanno qualcosa le industrie farmaceutiche, spacciatrici di elisir di eterna giovinezza, o le agenzie funebri, che organizzano esequie anche per i nostri cari animaletti estinti.
Torna la graffiante ironia di Lorenzo Balducci a chiusura di un’ideale trilogia di spettacoli che, utilizzando il classico registro ironico e provocatorio della stand up comedy, hanno sempre trattato temi impegnativi e di rilevanza socio-culturale. Col suo inimitabile stile da performer, (che lo ha reso star del web), prendendo spunto dall’arguta frase di Marcello Marchesi “Spero che la morte mi colga ancora vivo”, lo spettacolo passa in rassegna tutte quelle ridicole strategie con le quali cerchiamo di allontanare dal pensiero la paura della nostra fine (E.G.O. è infatti l’acronimo di Extreme Game Over) che non si declina solo come paura della morte fisica, ma anche freudianamente come paura del cambiamento, dell’invecchiamento, della solitudine e dell’abbandono.
Come negli altri spettacoli, non mancheranno incursioni nella filosofia e nella letteratura, senza tralasciare però una confessione più intima e personale dello stesso Balducci sul tema della perdita e di come questa aiuti paradossalmente a ritrovare un senso profondo all’esistenza. Lo spettacolo, scritto come i precedenti da Riccardo Pechini e Mariano Lamberti – che ne cura anche stavolta la regia, trova in Lorenzo Balducci un interprete ideale, capace con il suo grande talento di performer di divertire pur trattando temi importanti, passando con disinvoltura da Kierkegaard, Heidegger e Hillman a una coreografia sulle canzoni di Paola e Chiara.
La Contrada si avvale del sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Trieste, della Fondazione CRTrieste; e nella realizzazione delle sue attività può contare sulla collaborazione, tra le altre, di istituzioni importanti come l’Ente Regionale Teatrale, la Coop Alleanza 3.0, l’Università degli Studi di Trieste.
Informazioni: 040.948471; contrada@contrada.it
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