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Luca Bizzarri al Bobbio con 'Non hanno un (amico) dubbio': satira, social e risate senza filtri - IL GAZZETTINO 04/12/25

  • Immagine del redattore: La Contrada TeatroStabilediTrieste
    La Contrada TeatroStabilediTrieste
  • 7 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

TRIESTE - L’attualità, la politica, il malcostume e, soprattutto, i frenetici ritmi della comunicazione social diventano il materiale incandescente per la satira tagliente e intelligente di Luca Bizzarri.


Luca Bizzarri in Non Hanno un (Amico) Dubbio in scena al Teatro Bobbio de La Contrada Teatro Stabile di Trieste
Luca Bizzarri in Non Hanno un (Amico) Dubbio


L’artista genovese arriva al Teatro Orazio Bobbio in un fuori abbonamento Contrada, il 6 dicembre alle 20.30, con il suo ultimo spettacolo, “Non hanno un (amico) dubbio”, un’evoluzione dinamica e aggiornata del successo teatrale che ha attraversato l’Italia. Lo show prende le mosse dal popolarissimo podcast “Non Hanno Un Amico” e dall’omonimo libro, nati in origine per commentare la campagna elettorale, ma rapidamente trasformati in un vero e proprio fenomeno di costume e un presidio satirico permanente del quotidiano. La capacità di Bizzarri di intercettare le nevrosi della nostra epoca ha trasformato centinaia di micronarrazioni in spunti comici di folgorante lucidità.


Oggi, i tempi e la Storia sono mutati con una rapidità vertiginosa, e di conseguenza anche la restituzione teatrale si aggiorna costantemente. Luca Bizzarri, con il testo scritto insieme a Ugo Ripamonti, osserva come personaggi pubblici (e non solo) si adattino, o meno, allo spirito dei tempi. E il suo amaro e comico verdetto è già nel titolo: ora, purtroppo, sembra che “Non hanno un dubbio”. Lo spettacolo è uno specchio – spesso impietoso, mai banale – puntato sulle contraddizioni di un mondo che comunica a velocità elevatissime, ma che riflette sempre meno sulle conseguenze di ogni post o dichiarazione.

Il fil rouge comico mescola satira politica e riflessione sul costume sociale, con Bizzarri che non manca di riflettere sulle differenze generazionali. L’artista, classe 1971, traccia un divertente e acuto parallelo tra i problemi della cosiddetta Generazione Z e quelli della sua “Gen X”. «I ragazzi di oggi sono massacrati dai social, noi invece avevamo a che fare solo con robette come l’Aids o le centrali nucleari che esplodevano e avvelenavano l’insalata. In realtà, non fanno cose tanto diverse dalle nostre, solo che noi ci guardavamo bene dal metterle sui social», ironizza Bizzarri.




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