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Immagine del redattoreLa Contrada TeatroStabilediTrieste

Maschio Caucasico Irrisolto arriva al Bobbio, con Antonio Ornano



Annalisa Perini / Trieste


«Ho iniziato ad andare dallo psicologo a 49 anni, con delle resistenze fantastiche da genovese all'idea di sganciare 80 euro per 45 minuti in cui lasciarmi andare a un mio flusso di coscienza. Ma il mio spettacolo, narrativamente parlando, prende le mosse dal fatto che "uno bravo" mi abbia detto: "Lei è un maschio caucasico irrisolto che finalmente attraversa una fase trasformativa. Si sfoghi, nella vita e sul palco!" Ottimo! Dunque il flusso di coscienza lo porto in scena e uso il pubblico come terapia di gruppo». Così l'attore e comico Antonio Ornano, volto noto di "Zelig", "Mai dire", "Colorado", "Quelli che il calcio", "Le iene" e tra i protagonisti anche nel recente ritorno in tv della Gialappa's Band. Mercoledì, alle 20.30, in cartellone tra gli eventi speciali della Contrada, porterà al Teatro Bobbio appunto il suo assolo "Maschio caucasico irrisolto".

Un monologo scanzonato e tagliente, un'irrefrenabile stand up comedy con al centro un uomo che, da poco superati i 50 anni, affronta la sua esistenza con una morale approssimativa, scarsa autostima e una dose di cinismo. Ma anche con momenti di dialogo con la platea e una carrellata di aneddoti divertenti e quasi inimmaginabili su personaggi celeberrimi, in primis David Bowie. «Il titolo si spiega da sé – racconta Ornano - e il termine irrisolto è un po' la chiave di tutto. A una certa età capita di tirare le somme, fare bilanci e magari scoprire di aver trascorso gran parte della propria vita proiettati in avanti e frantumati in tanti pezzi, ciascuno dei quali funzionale a salvarsi le piume. E viviamo in un'epoca in cui sembra che si debba sempre governare il tempo, anche quello che passa, bersagliati in un gigantesco spot e da app con cui dovresti fare un allenamento callistenico pure in salotto usando una sedia».

«Facciamo marketing anche di noi stessi, dimenticandoci che il prodotto siamo noi e faticando a percepirci nella nostra autenticità – sottolinea il comico – E poi la realtà è che se una volta tracannavi sette pinte e dormivi nove ore tranquillo, ora se bevi un bricchetto di the freddo dopo due ore sei già in piedi… Ma semplicemente c'è un'età per tutto e il problema vero è riuscire a capire chi siamo in determinati periodi della nostra vita».

Ma non basta. «Anche osservando come navigo a vista nel presente – conclude l'attore comico – mi racconterò come maschio di 51 anni, profondamente incompiuto come marito, amico, genitore, e irrisolto come amante in gioventù rievocando dei miei fallimenti molto divertenti. Ma scherzerò anche sulla musica, una mia passione viscerale, un'oasi di salvezza sin da ragazzo rispetto alle mie incongruenze. Il mio sogno era fare la rock star. Ho fatto tutt'altro, ma certi brani hanno segnato momenti importanti della mia vita e hanno avuto un ruolo significativo nel cambiare la storia, non soltanto la mia. Racconterò connessioni come quella tra Elton John e Iggy Pop. E Bowie è sì uno dei più grandi artisti del secolo scorso, un genio, ma la cosa che adoro di lui, come di altri miei idoli musicali, è che abbia avuto un sac co di difficoltà a muoversi nella quotidianità e il suo aver combinato e "sparato" delle stupidaggini meravigliose».

Biglietti al Teatro Bobbio, sul sito della Contrada, vivaticket e Ticket One.



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