“Rumori fuori scena” al Teatro Bobbio Trieste - TEATRIONLINE.IT 30/11/25
- La Contrada TeatroStabilediTrieste
- 2 giorni fa
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Antonella Parisi

Rumori fuori scena al Teatro Bobbio Trieste dal 27 al 30 novembre 2025
“Bravi ! Bravi! BRAVI” Un grido entusiasta! Applausi lunghi convinti e ripetuti hanno salutato gli attori della Compagnia The Kitchen Company : Daria D’Aloia, Fabrizio Careddu, Mauro D’Amico, Susanna Valtucci, Lidia Castella, Lorenzo Tolusso, Caterina Cottafavi, Fabio Facchini e Marco Zanutto. Chiamati più volta alla ribalta gli interpreti della famosa commedia “Rumori fuori scena” di Michael Frayn hanno ringraziato con dinamiche irruzioni sulla scena dalle innumerevoli entrate della scenografia. Porte, finestre, scale sembrano dilatarsi di continuo grazie alla travolgente energia degli attori, personaggi in scena e fuori quinta che non danno al pubblico il tempo di respirare tra una risata e l’altra. “La famosissima, l’irresistibile e pluripremiata commedia inglese , un’autentica macchina da risate di risonanza internazionale, considerata il capolavoro comico per eccellenza e tra i più rappresentati al mondo, “Rumori Fuori Scena” è un esilarante osservatorio sul mondo del teatro e sulle sue dinamiche interne più sorprendenti e rocambolesche. La trama si sviluppa in tre atti distinti, che raccontano tre momenti cruciali della vita di una compagnia teatrale professionista intenta a mettere in scena la mediocre farsa “Niente addosso”. Il sipario si apre sul primo atto, che ci mostra la disastrosa prova generale notturna, preludio al caos imminente. L’atto secondo costituisce il cuore pulsante e il vero tour de force tecnico dello spettacolo: la scenografia si ribalta e il palcoscenico diventa il retroscena, dove invidie, litigi, gelosie e relazioni amorose clandestine tra gli attori esplodono in un irresistibile pandemonio, mentre la farsa che il pubblico vedrebbe crolla miseramente “fuori scena”. Infine, l’atto terzo ci porta alle ultime repliche in tournée, dove la stanchezza e la disperazione trasformano la messinscena in una delirante e inarrestabile improvvisazione. Questa produzione di The Kitchen Company è il loro vero e proprio cavallo di battaglia, come dimostra l’eccezionale successo già riscosso: è stata rappresentata a Genova per ben 212 serate, totalizzando oltre 55.600 spettatori, molti dei quali hanno scelto di rivedere lo spettacolo più volte” La quarta parete, l’immaginario Muro Trasparente che separa la platea dalla scena è in questo spettacolo completamente aperta fino a permettere ad ogni spettatore di essere parte integrante dell’azione. Sicuramente qualcuno si è mosso sulla sedia cercando di afferrare la bottiglia che passa di mano in mano per evitare che la prenda lo scassinatore – attore alla fine della carriera dedito all’alcool, ingaggiato perché amico della Prima attrice Produttrice dello Spettacolo. Ed anche l’impulso di intervenire quando nel secondo atto vengono legati insieme i lacci delle scarpe del giovine attore, che interpreta l’agente immobiliare interessato all’avvenente signorina impiegata del fisco, completamente a suo agio nel costume succinto, tanto da risultare simpatica e mai volgare. Non si possono elencare i momenti in cui il pubblico è coinvolto nella surreale rocambolesca sequenza di piccoli movimenti sincronizzati alla perfezione. Le pause tra un atto e l’altro sono necessarie a prendere fiato e respirare, Bravi, bravi bravissimi gli attori alle prese con una recitazione velocissima e fisicamente impegnativa. La scenografia che ruota su se stessa mostra il ‘dietro le quinte’ al pubblico che raramente ha occasione di vederlo, con l’esasperazione dei rapporti spesso complicati dei componenti di una Compagnia Teatrale. Uno spettacolo che parla di teatro nel teatro ma riesce a colpire i vizi, i difetti, le ansie e le speranze di una umanità che si rispecchia anche al di fuori della scena. Quando il Teatro comunica e parla senza annoiare, quando lo spettacolo diverte e nello stesso tempo fa riflettere, quando gli attori emozionano il pubblico da suscitare risate fino alle lacrime allora davvero si può ringraziare il Genio del Teatro e Chi l’ha inventato! Spettacolo assolutamente riuscito, da vedere almeno una volta nella vita e perché no? Anche di più. Antonella Parisi
“Bravi ! Bravi! BRAVI” Un grido entusiasta! Applausi lunghi convinti e ripetuti hanno salutato gli attori della Compagnia The Kitchen Company : Daria D’Aloia, Fabrizio Careddu, Mauro D’Amico, Susanna Valtucci, Lidia Castella, Lorenzo Tolusso, Caterina Cottafavi, Fabio Facchini e Marco Zanutto.
Chiamati più volta alla ribalta gli interpreti della famosa commedia “Rumori fuori scena” di Michael Frayn hanno ringraziato con dinamiche irruzioni sulla scena dalle innumerevoli entrate della scenografia. Porte, finestre, scale sembrano dilatarsi di continuo grazie alla travolgente energia degli attori, personaggi in scena e fuori quinta che non danno al pubblico il tempo di respirare tra una risata e l’altra.
“La famosissima, l’irresistibile e pluripremiata commedia inglese , un’autentica macchina da risate di risonanza internazionale,
considerata il capolavoro comico per eccellenza e tra i più rappresentati al mondo, “Rumori Fuori Scena” è un esilarante osservatorio sul mondo del teatro e sulle sue dinamiche interne più sorprendenti e rocambolesche.
La trama si sviluppa in tre atti distinti, che raccontano tre momenti cruciali della vita di una compagnia teatrale professionista intenta a mettere in scena la mediocre farsa “Niente addosso”.
Il sipario si apre sul primo atto, che ci mostra la disastrosa prova generale notturna, preludio al caos imminente.
L’atto secondo costituisce il cuore pulsante e il vero tour de force tecnico dello spettacolo: la scenografia si ribalta e il palcoscenico diventa il retroscena, dove invidie, litigi, gelosie e relazioni amorose clandestine tra gli attori esplodono in un irresistibile pandemonio, mentre la farsa che il pubblico vedrebbe crolla miseramente “fuori scena”. Infine, l’atto terzo ci porta alle ultime repliche in tournée, dove la stanchezza e la disperazione trasformano la messinscena in una delirante e inarrestabile improvvisazione.
Questa produzione di The Kitchen Company è il loro vero e proprio cavallo di battaglia, come dimostra l’eccezionale successo già riscosso: è stata rappresentata a Genova per ben 212 serate, totalizzando oltre 55.600 spettatori, molti dei quali hanno scelto di rivedere lo spettacolo più volte”
La quarta parete, l’immaginario Muro Trasparente che separa la platea dalla scena è in questo spettacolo completamente aperta fino a permettere ad ogni spettatore di essere parte integrante dell’azione. Sicuramente qualcuno si è mosso sulla sedia cercando di afferrare la bottiglia che passa di mano in mano per evitare che la prenda lo scassinatore – attore alla fine della carriera dedito all’alcool, ingaggiato perché amico della Prima attrice Produttrice dello Spettacolo. Ed anche l’impulso di intervenire quando nel secondo atto vengono legati insieme i lacci delle scarpe del giovine attore, che interpreta l’agente immobiliare interessato all’avvenente signorina impiegata del fisco, completamente a suo agio nel costume succinto, tanto da risultare simpatica e mai volgare.
Non si possono elencare i momenti in cui il pubblico è coinvolto nella surreale rocambolesca sequenza di piccoli movimenti sincronizzati alla perfezione. Le pause tra un atto e l’altro sono necessarie a prendere fiato e respirare,
Bravi, bravi bravissimi gli attori alle prese con una recitazione velocissima e fisicamente impegnativa.
La scenografia che ruota su se stessa mostra il ‘dietro le quinte’ al pubblico che raramente ha occasione di vederlo, con l’esasperazione dei rapporti spesso complicati dei componenti di una Compagnia Teatrale.
Uno spettacolo che parla di teatro nel teatro ma riesce a colpire i vizi, i difetti, le ansie e le speranze di una umanità che si rispecchia anche al di fuori della scena.
Quando il Teatro comunica e parla senza annoiare, quando lo spettacolo diverte e nello stesso tempo fa riflettere, quando gli attori emozionano il pubblico da suscitare risate fino alle lacrime allora davvero si può ringraziare il Genio del Teatro e Chi l’ha inventato!
Spettacolo assolutamente riuscito, da vedere almeno una volta nella vita e perché no? Anche di più.








