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Cinema ai Fabbri

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I biglietti saranno disponibili alla biglietteria del Teatro dei Fabbri prima di ogni evento.

Gli abbonati Contrada potranno godere di uno sconto sul biglietto.

“Cinema i Fabbri” è la sigla della rassegna con cui La Cappella Underground presenta al Teatro dei Fabbri, a partire dal 12 novembre 2023, un ciclo di cult-movies, classici restaurati, opere di animazione, titoli in versione originale e film del territorio.

Nel periodo di chiusura per ristrutturazione del cinema Ariston e nell’attesa della prossima riapertura della storica sala d’essai cittadina,lo storico cineclub triestino La Cappella Underground, grazie alla collaborazione con La Contrada, prosegue la sua programmazione all’insegna della cinefilia in una sede temporanea, a pochi passi dal centro storico e da Piazza Cavana, con un palinsesto di opere firmate da grandi maestri della settima arte a cui si alterneranno alcuni eventi speciali.


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Giovedì 2 maggio in calendario “Il posto delle fragole” (Smulltronställe, 1957) di Ingmar Bergman in versione originale sottotitolata. Un vecchio professore (il grande attore e regista Victor Sjöström) si confronta con l’aridità della propria esistenza durante un viaggio che si inoltra in un labirinto mentale, dove la dimensione onirica illumina le immagini della memoria. I piani del sogno e del passato si insinuano nel presente con magistrale fluidità e libertà narrativa, in un capolavoro che costituisce anche uno dei titoli più pacificati e trasparenti di Bergman. È il film del cineasta svedese che ha riscosso in assoluto più successo, di pubblico e di critica, vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino e del Premio Speciale della Critica a Venezia.


Venerdì 10 maggio in programma “Il giardino delle vergini suicide” (The Virgin Suicides, 1999) di Sofia Coppola, in versione originale sottotitolata, nel nuovo restauro distribuito dalla Cineteca di Bologna con l'etichetta Il Cinema Ritrovato al Cinema. A ventisette anni Sofia Coppola legge il romanzo di Jeffrey Eugenides, ne ricava una sceneggiatura e la sottopone alla Muse Productions, che ha opzionato i diritti del libro. Papà Francis interviene offrendo il sostanzioso sostegno della American Zoetrope e Sofia può girare in serena indipendenza. Il film piacerà alla critica, piacerà al pubblico, piacerà a Eugenides. La storia è quella di cinque sorelle che si tolgono la vita in un inspiegabile e silenzioso suicidio collettivo, sullo sfondo d’una famiglia debole e oppressiva, di un’America anni Settanta i cui contorni sfumano in una luce lievemente abbacinata; Sofia Coppola comincia a tracciare qui la sua mappa della prima giovinezza femminile, che osserverà sempre come un paesaggio familiare e straniero. 


Lunedì 13 maggio il palinsesto prosegue con “L’odio” (La Haine, 1995) di Mathieu Kassovitz, presentato in versione originale sottotitolata in collaborazione con Alliance Française di Trieste. Ventiquattr’ore cruciali nella vita di tre giovani abitanti della banlieue parigina: tre ragazzi, tre religioni, tre etnie, fra conflitti sociali, amicizia, hip hop, urban culture e desiderio di rivalsa. Premio per la miglior regia al Festival di Cannes grazie al virtuoso e lucido approccio di Mathieu Kassovitz, capace di unire come nessuno dopo di lui realismo e stile, rabbia e riflessione; con il suo sguardo sulle dinamiche popolari e sulla disparità di classe è ancora oggi un film attualissimo, amato dai giovanissimi, nonché ricco di momenti iconici. 


Mercoledì 15 maggio ultimo appuntamento con i classici sul grande schermo con la proiezione di “Mulholland Drive” (2001) di David Lynch. Votato come miglior film del 21esimo secolo in un sondaggio della BBC, il film è un puzzle ammaliante e perturbante sullo sfondo di una Hollywood fabbrica di sogni e incubi. Premiato a Cannes e candidato agli Oscar per la miglior regia, David Lynch conduce Naomi Watts, Laura Harring e noi spettatori nell’oscurità della notte e dell’ambiguità, lungo il crinale tra reale e onirico, noir e mélo, dramma e commedia, in un labirinto ipnotico e avvolgente che a ogni nuova visione svela interpretazioni, illuminazioni e dettagli inediti. Perché vedere o rivedere “Mulholland Drive” al cinema, nel buio della sala, è sempre una prima volta: un’esperienza unica, immersiva e totalizzante.

Rassegna Cinema

Festival

Contatto per la distribuzione di questo spettacolo

Diego Matuchina

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