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Sfondo con Pasolini in un pattern di rottura. Nel background un frame di un suo film. Immagine sponsor per il progetto Fading Pasolini della Contrada al Teatro dei Fabbri

Fading Pasolini

Caos in Dissolvenza

progetto e ideazione artistica di Enza De Rose e Mario Bobbio
video e proiezioni di Paola Pisani, Amedeo Pinni e Mario Bobbio
musiche di Enza De Rose e Leonardo Porcile
con le voci e la collaborazione straordinaria di Diana Höbel e Francesco Cevaro
con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia

in collaborazione con il Conservatorio Tartini e la Compagnia della Testa

Logo del Conservatorio Tartini
Logo del Comune di Trieste
Logo della Regione Friuli Venezia Giulia

Al Teatro dei Fabbi dal 9 al 12 maggio,

ogni giorno dalle ore 17 alle ore 20.30 a ingresso libero.

Immergersi nei pensieri e nelle suggestioni del Pasolini più intimo, ma anche dello scrittore, del regista, dell’intellettuale con uno sguardo politico lucidissimo sull’Italia: è l’occasione offerta al pubblico dall’installazione “Fading Pasolini - Caos in dissolvenza” che il Teatro La Contrada dedica al poeta di Casarsa.

 

Ogni giorno dell'installazione, alle ore 17.30 sempre al Teatro dei Fabbri, si terrà “l'Aperitivo Pasolini”: un appuntamento fisso, una bicchierata offerta in onore del grande poeta, un brindisi alla vita ispirato al suo temperamento, pessimista radicale ma affamato di vita.

 

L’installazione, ideata da Mario Bobbio e Enza De Rose, è firmata anche da Paola Pisani e Amedeo Pinni per le proiezioni e i video e Leonardo Porcile per le musiche, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con il Conservatorio Tartini.

 

Un’esperienza unica, tra echi sonori e proiezioni interattive, per inseguire sfaccettature e contraddizioni della vita e personalità del noto autore. La presenza del pubblico influenzerà l’ambiente, i suoni e i video circostanti creando un intreccio di frammenti che graviteranno gradualmente verso l’entropia. Ispirata dal libro “Il Caos” di Pasolini, che racchiude gli articoli scritti per il settimanale “Tempo” tra il 1968 e il 1970, l’installazione in sala richiamerà l’espressione del suo messaggio nelle musiche e nelle tematiche, in un Teatro dei Fabbri trasformato, spogliato delle poltroncine. Il visitatore sarà così portato a riflettere sul rispecchiamento e il rapporto che l’autore aveva con il suo pubblico e le personalità dell’epoca.

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