Recensione di Indovina Chi Viene a Cena? Lo spettacolo con Cesare Bocci e Vittoria Belvedere a Trieste - LA NOUVELLE VAGUE 12/12/25
- Teatro La Contrada

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Fino al14 dicembre 2025, il Teatro Orazio Bobbio di Trieste ospita una delle commedie più amate e significative della storia dello spettacolo: Indovina Chi Viene a Cena?. Un titolo che richiama alla mente il capolavoro cinematografico degli anni ’60 con Katharine Hepburn e Spencer Tracy, ma che oggi torna a parlare al pubblico con una forza sorprendentemente contemporanea.
Grazie all’adattamento curato da Mario Scaletta e alla regia di Guglielmo Ferro, questa nuova versione teatrale si colloca tra gli eventi più attesi degli spettacoli a Trieste di dicembre, attirando sia gli appassionati di teatro classico sia chi cerca una commedia intelligente, brillante e profondamente attuale.
Un classico che non invecchia: il messaggio senza tempo della commedia
Al centro della storia, il tema del matrimonio misto e dei pregiudizi radicati all’interno della famiglia e della società. Nonostante il mezzo secolo trascorso dalla sua pubblicazione originale, la commedia continua a risuonare con potenza in un mondo che ancora oggi si confronta quotidianamente con questioni di identità, inclusione e multiculturalità.
L’adattamento di Scaletta non si limita a riproporre il testo in chiave moderna: lo rinnova profondamente nel linguaggio, nei tempi comici, nella costruzione dei dialoghi. Il risultato è un copione vivo, dinamico e perfettamente in sintonia con le sensibilità del pubblico del 2025.
Il regista Guglielmo Ferro sottolinea il cuore dell’opera:
«È un testo brillante che trasmette un messaggio a forte connotazione sociale. Abbiamo scelto di mettere al centro non solo la tolleranza, ma soprattutto la capacità di comprendersi.»
Trama: ventiquattr’ore in cui tutto può cambiare
La vicenda si svolge nell’arco di un’unica giornata, un espediente teatrale che aggiunge tensione, ritmo e autenticità. Una giovane coppia decide di fare un annuncio importante ai genitori di lei: il desiderio di sposarsi.
Quella che dovrebbe essere una famiglia progressista, aperta, moderna, si ritrova invece a dover fare i conti con paure, preconcetti e convinzioni radicate. La situazione si complica, le certezze vacillano, e ciò che all’inizio sembra solo una notizia inaspettata si trasforma rapidamente in un catalizzatore emotivo.
Lo spettatore è accompagnato in un susseguirsi di momenti divertenti, battute pungenti e scene dal ritmo impeccabile, intervallate da attimi più intensi in cui emergono fragilità, contraddizioni e il bisogno umano di essere compresi.
La forza della commedia sta proprio in questo equilibrio: far ridere con intelligenza, senza mai rinunciare alla profondità.
Un cast di qualità che valorizza ogni sfumatura del testo
Il pubblico triestino ha visto in scena un cast affiatato e credibile, guidato da due interpreti amatissimi dal grande pubblico:
Cesare Bocci, che conferisce al suo personaggio un mix equilibrato di ironia, nervosismo e sorprendente tenerezza;
Vittoria Belvedere, magnetica nella sua presenza scenica, capace di passare con naturalezza dalla commedia al dramma.
Accanto a loro, un ensemble variegato e ricco di personalità:
Mario Scaletta
Federico Roque
Elvira Camarrone ( conosciuta come l’interprete di Clara ne Il paradiso delle signore)
Ira Fronten
Thilina Pietro Feminò
Fatima Ali
Perché questo spettacolo è da vedere
Chi ama il teatro troverà in Indovina Chi Viene a Cena? una produzione completa, raffinata e capace di parlare al cuore del pubblico. Tra i motivi per cui vale la pena prenotare un posto al Teatro Orazio Bobbio, ricordiamo:
una storia che unisce comicità e impegno sociale, senza didascalismi;
la presenza di due attori amatissimi, Cesare Bocci e Vittoria Belvedere, qui in grande forma;
un tema attuale e universale, che tocca tutti: il dialogo e il confronto tra culture diverse;
un allestimento moderno e coinvolgente, capace di rispettare il testo originale e allo stesso tempo reinventarlo;
una regia sensibile, che mette al centro la comprensione reciproca e la complessità delle emozioni umane.












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