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The Other Side, al Duse di Bologna - TEATROEMUSICANEWS.COM 26/11/25

  • Immagine del redattore: La Contrada TeatroStabilediTrieste
    La Contrada TeatroStabilediTrieste
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 2 min
Elisabetta Pozzi e Gigio Alberti in The Other Side, una produzione La Contrada Teatro Stabile di Trieste
Elisabetta Pozzi e Gigio Alberti in The Other Side

Elisabetta Pozzi e Gigio Alberti sono i protagonisti di ‘The Other Side’, tragicommedia scritta da Ariel Dorfman e diretta da Marcela Serli, in scena dal 28 al 30 novembre al Teatro Duse di Bologna (ore 21, domenica ore 16). Sul palco anche Nicola Ciaffoni. Le scene sono di Maria Spazzi, i costumi di Mateiika Horvat, le musiche di Daniele D’Angelo. Paradossale e grottesca la vicenda narrata che parla di guerra e diconfini, reali e metafisici.

La trama. In una modesta casa in mezzo alle montagne, avvolti da un’atmosfera quotidiana e al tempo stesso enigmatica, una coppia in età sopravvive identificando e sotterrando soldati, vittime anonime della frastornante guerra in corso. L’annuncio improvviso della conclusione del conflitto è l’evento che cambia il ritmo e le abitudini dei due personaggi, in un crescendo di situazioni che finiscono per sfociare nell’assurdo e nel ridicolo. Ma è l’arrivo di un terzo personaggio e del confine che questi porta con sé a cambiare tutto. Da quel momento la linea di demarcazione passerà in mezzo alla casa, al letto coniugale, alla coppia stessa. Da qui le divisioni generate dalla surreale linea di demarcazione, allegoria di tutti i muri.

Con Ariel Dorfman, nato in Argentina ma di origine ebree, “condivido l’amore versol’ambiguità e la complessità dello sguardo che ci allontana dalla realtà che ci vieneraccontata dai media, semplificata a tal punto da sentire il bisogno di allontanarcene,timorosi e tornati bambini, protetti da una visione di Stato” spiega la regista Marcela Serli,di origini istriane e libanesi, anche lei di nascita Argentina.

“Con The Other Side – prosegue Serli – faremo un viaggio verso l’archetipo, verso l’azioneche determina un orizzonte, verso una tragedia comica, un ossimoro che evocherà i giochimalvagi della guerra e parlerà del sopravvivere e dei confini, reali e metafisici. Un’allegoriadel muro che separa i buoni dai cattivi, il marito dalla moglie, un figlio dai genitori, unpassato dal presente, la menzogna dalla verità”.



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