Ariella Reggio e Marzia Postogna insieme per “Donne in fuga” - LA NOUVELLE VAGUE 13/5/25
- Teatro La Contrada
- 13 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Maximilian Nisi, popolare attore di teatro, cinema e televisione, allievo di due grandi maestri come Giorgio Strehler e Luca Ronconi porta in scena al Teatro Orazio Bobbio di Trieste dal 15 al 18 maggio “Donne in Fuga”, una nuova produzione della Contrada tratto da Le Fugueuses di Pierre Palmade e Christophe Duthuron. Un’opera avvincente, una delle commedie del teatro francese più rappresentate nel mondo, nata dalla collaborazione creativa dei talenti francesi Pierre Palmade e Christophe Duthuron, scritta con arguzia ed ironia.
Una pièce comica, toccante per Ariella Reggio e Marzia Postogna con musiche originali di Stefano De Meo, i video art di Mario Bobbio e le scene e i costumi di Andrea Stanisci.
Due donne si incontrano di notte su una strada statale mentre fanno l’autostop. Entrambe fuggono dalla loro vita, Margot, la più giovane, moglie e madre repressa, dalla festa di compleanno della figlia appena maggiorenne mentre Claude dalla casa di riposo dove il figlio l’ha parcheggiata dopo la morte del marito.
«In scena avventure impreviste – spiega il regista Maximilian Nisi – tra umorismo e momenti di genuina emozione esplorano temi come la libertà, la compagnia e la ricerca di conforto in legami inaspettati. Amicizia, empatia, leggerezza. Competizione e solidarietà femminile. L’opera illustra splendidamente come esperienze e vulnerabilità condivise possano portare a connessioni profonde tra individui apparentemente disparati. Quando l’amicizia diventa una fonte di forza e di sostegno. Temi intrecciati che offrono una riflessione toccante sulla resilienza umana e sull’importanza della connessione tra esseri umani alla ricerca di un rinnovato senso della vita per un nuovo inizio.»
Una storia che racconta con commovente ironia l’universo femminile. L’incontro-scontro tra due donne accomunate inizialmente soltanto da un incontenibile desiderio di evasione. Due anime diversissime tra loro alla disperata ricerca di comprensione, considerazione e amore.
«Questo spettacolo – racconta Ariella Reggio – parla di due donne e di libertà. La libertà, sappiamo, non è solo quella fisica che si vede dall’esterno, ma nasce da dentro. Ad una certa età forse queste cose si capiscono meglio, per fortuna! È un vantaggio della vecchiaia! Le prigioni possono essere molteplici: i rapporti, la famiglia, i doveri e le convenzioni. Ogni donna si trova a volte in una situazione che può essere vissuta come una prigione e sceglie per sé la propria via di fuga.»
«Interpretiamo qui – aggiunge Marzia Postogna – due estranee, due donne, che attraverso un incontro inaspettato imparano l’una dall’altra a conoscersi, a riconoscersi attraverso due modi di vivere diversi e a trovare così, ciascuna, la propria personalità e indipendenza.»
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