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Trieste. Verso le vette"L'alpinismo trilingue in scena al Museo Sartorio" - IL PICCOLO 6/6/25

  • Immagine del redattore: Teatro La Contrada
    Teatro La Contrada
  • 9 giu
  • Tempo di lettura: 2 min
Questa è l'immagine della rassegna stampa che anticipa un evento estivo chiamato Let's Play. Coinvolgerà tre teatri tra i quali: Bonawentura/Teatro Miela La Contrada, e il Teatro Stabile Sloveno. Nell’immagine ci sono i quattro attori principali dello spettacolo. A partire da destra, un uomo con giacchetta marrone, camicia azzurra e jeans blu. Indossa gli occhiali da vista e sorride. Appoggiato a lui, una donna in pantaloni beige e maglia blu cobalto. Capelli biondi. Oltre a lei, al centro c’è una donna con abito lungo fino al ginocchio bu. Ha un violoncello. Capelli a caschetto. Sulla sinistra invece una ragazza con maglioncino a righe. Sono tutti sorridenti, in piedi e girati con busto e volto in avanti. Sfondo marrone.
Trieste: Verso le Vette - Let's Play 2025

Annalisa Perini


Un viaggio nella storia dell'alpinismo triestino, tra teatro di narrazione, musica e video. Al Giardino

del Museo Sartorio, giovedì 5 giugno alle 21, debutta in prima assoluta "Trieste. Verso le vette/ Trst. Proti vrhovom", lo spettacolo che apre Let's play, la rassegna, giunta alla quinta edizione, che nasce dalla sinergia tra il Teatro La Contrada, Bonawentura/Teatro Miela e il Teatro Stabile Sloveno. E il titolo inaugurale, che sarà poi in replica il 19 e 26 giugno, è proprio una coproduzione dei tre teatri.


La regia è di Lino Marrazzo, che firma anche il testo con Eva Maver, Anna Krekic e Flavio Ghio. Gli interpreti sono Veronica Dariol, Omar Giorgio Makhloufi ed Eva Maver, con la partecipazione, in video, di Adriano Giraldi e Kiyan Mauri. "Trieste, Verso le vette/ Trst. Proti vrhovom" prende spunto dalla mostra "Verso le vette. L'alpinismo e Trieste", ospitata, sino a domenica 8 giugno, al Bastione Fiorito del Castello di San Giusto. Curata da Anna Krekic, conservatrice del Castello di San Giusto e della Risiera di San Sabba, e da Flavio Ghio, alpinista e scrittore, si avvale della collaborazione e della consulenza scientifica di numerosi studiosi ed esperti. È realizzata dal Comune di Trieste – Musei Storici – Museo del Castello di San Giusto in collaborazione con le principali realtà che sul territorio si occupano di alpinismo: le due sezioni triestine del Club Alpino Italiano, Associazione XXX Ottobre e Società Alpina delle Giulie, e lo Slovensko Planinsko Društvo Trst – Spdt.


A 70 anni dalla conquista italiana del K2, in un itinerario tematico e cronologico, l'esposizione illustra le varie fasi dell'alpinismo triestino di lingua italiana, slovena e tedesca, dagli albori nella seconda metà dell'800 fino agli anni ‘80 del ‘900, attraverso alcuni "capiscuola", i grandi nomi che hanno portato Trieste verso le vette, come Julius Kugy, Napoleone Cozzi, Emilio Comici, Enzo Cozzolino, senza dimenticare altri protagonisti come i "Bruti di Val Rosandra", i Magnamonti e l'universo femminile con le sue protagoniste come Bianca Di Beaco e Tiziana Weiss. E Lo spettacolo "Trieste verso le vette" è una trasposizione in prosa della mostra, attraverso un'azione scenica in cui un testo narrativo si unisce a citazioni biografiche e letterarie, includendo inserti video e fotografici d'epoca, con l'elaborazione di Mario Bobbio, e brevi interventi esplicativi, a cura di Ghio, Krekic e del saggista Jernej Šček. Le musiche, scelte per integrarsi con i momenti rievocati, accompagnano la messa in scena, eseguite dal vivo al violoncello da Andrejka Možina.


Nella trama si immagina che un uomo, già alpinista e appassionato di montagna, confuso da un sogno recente popolato da soggetti a lui noti e legati al mondo della montagna, decida di visitare la mostra assieme a suo nipote. Intraprenderà così un viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio perché, una volta entrato, l'uomo verrà investito da ricordi ed episodi del proprio passato, alcuni ironici e divertenti, altri più dolorosi. «In una serie di quadri, ciascuno dedicato a uno o più protagonisti dell'alpinismo triestino e al loro modo di vivere la montagna – spiega l'autore e regista Lino Marrazzo, a sua volta appassionato alpinista - riscoprirà emozioni e avvenimenti capaci di ridare vita al mondo alpinistico del passato. I suoi pensieri verranno raccolti e interpretati dagli attori».



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